Riabilitazione orale fissa di due arcate in porcellana su impianti dentali endossei
La paziente presentava una situazione dell'apparato masticatorio gravemente compromessa. All'arcata superiore si era già sottoposta ad implantologia, ma alcuni impianti si erano rotti e altri vacillavano, in particolare quando giunse alla mia osservazione, un impianto era "caduto" nel seno mascellare (vedi rx panoramica iniziale). Per questo impianto "caduto" nel seno, la paziente fu inviata dal chirurgo maxillo facciale per la sua rimozione.All'arcata inferiore presentava pochi elementi residui, poco stabili, che davano ancoraggio ad una protesi scheletrata rimovibile.
Fu pianificata pertanto, d'accordo con la paziente, una soluzione di due arcate fisse in porcellana, cementate su impianti dentali endossei.
Fu dapprima realizzata un'arcata inferiore provvisoria immediata su impianti, quindi furono inseriti alcuni impianti all'arcata superiore, lasciando alcuni elementi preesistenti per reggere un provvisorio, seppure poco efficiente, ma tale da consentire una vita sociale quasi normale, durante il periodo di osteointegrazione degli impianti.
Alla guarigione dei primi impianti superiori inseriti, vennero rimossi i vecchi impianti non più idonei, fu confezionato un nuovo provvisorio fisso e furono inseriti altri impianti per il completamento del progetto riabilitativo.
Dopo quattro mesi di guarigione per l'osteointegrazione, fu confezionato un nuovo provvisorio fisso in resina per:
- trasmettere il carico graduale al tessuto osseo,
- condizionare i tessuti molli (gengiva),
- verificare estetica e fonetica, nonché funzione del progetto elaborato.
- forma dei denti,
- lunghezza,
- sporgenza.