Arcata superiore su impianti e denti naturali in porcellana con gengiva rosa e due ponti inferiori su impianti in porcellana
La paziente presentava una situazione dell'apparato masticatorio gravemente compromessa da una precedente riabilitazione superiore completa che dava segni di cedimento e dalla mancanza dei settori laterali inferiori (vedi la radiografia), temporaneamente ovviata tramite una protesi rimovibile con attacchi. La sua richiesta era di una soluzione fissa per entrambe le arcate con alta valenza estetica.Il piano di trattamento prevedeva l'estrazione degli elementi dentari residui superiori, esclusi i due molari, e l'inserimento di sei impianti dentari endossei. Per ottenere una buona linea estetica, data la scarsità di osso residuo all'arcata superiore, era necessario modellare delle corone in porcellana di altezza corretta, cioè "non troppo alte".
In questo modo, creaiamo uno spazio tra le corone protesiche e la gengiva residua. Tale spazio viene compensato con una gengiva in porcellana rosa, a guisa di gengiva naturale, con un effetto estetico armonioso. L'alternativa di costruire delle corone in porcellana molto alte per arrivare a livello della gengiva residua, crea un effetto di "denti da cavallo", decisamente antiestetico.
Per le due selle laterali inferiori edentule (cioè "prive di denti") era previsto l'inserimento di due impianti per lato e la costruzione di due ponti in porcellana tradizionali.
Per l'arcata superiore abbiamo confezionato un provvisorio fisso in resina con gengiva rosa per:
- trasmettere il carico graduale al tessuto osseo,
- condizionare i tessuti molli (la gengiva)
- verificare estetica e fonetica
- alla forma dei denti,
- loro lunghezza,
- sporgenza;
Dopo circa tre mesi si è proceduto alla costruzione dell'arcata definitiva in porcellana e gengiva rosa con piena soddisfazione della paziente.
È importante ricordare che anche in presenza di gengiva rosa si deve effettuare la pulizia - l'igiene orale - con scovolino o super floss, tra gengiva naturale e artificiale (vedi foto nr. 12).